Forum. Supplement to Acta Philosophica
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<p><strong>Forum. Supplement to Acta Philosophica</strong> è una Rivista online annuale promossa dalla Facoltà di Filosofia della Pontificia Università della Santa Croce. La Rivista, <em>peer reviewed,</em> pubblica contributi scientifici provenienti dalle attività accademiche e di ricerca svolte dalla Facoltà, e saggi di introduzione, analisi e commento a classici e a opere filosofiche di rilievo.</p> <p lang="it-IT"><em>Forum</em> è classificata dall’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca), tra le riviste di riconosciuta scientificità nell’ambito delle <em>Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche</em> (Area 11).</p> <p lang="it-IT">Tutti gli articoli di <em>Forum</em> sono di Libero Accesso.</p>EDUSCen-USForum. Supplement to Acta Philosophica2498-9746L’idea della filosofia in Luigi Stefanini
https://forum-phil.pusc.it/article/view/4539
<p>È delineata l’opera filosofica di Luigi Stefanini (1891-1956) mostrando come la sua esegesi platonica, l’aspetto per cui l’autore è maggiormente noto, sia stata da lui sviluppata in una concezione filosofica originale e in una corrispettiva teoria educativa che ha come centro ispiratore l’unità vitale dell’anima umana, genialmente descritta nel <em>Simposio</em> di Platone.</p>Ariberto Acerbi
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2024-09-302024-09-301071810.17421/2498-9746-10-01Identità e apertura all'alterità nel personalismo di Luigi Stefanini
https://forum-phil.pusc.it/article/view/4538
<p>L’articolo riprende alcuni aspetti costitutivi dell’idea di persona così come sviluppati nella proposta filosofica di Luigi Stefanini per mostrare come l’atto con il quale la persona si relaziona essenzialmente con se stessa (il pensiero-parola) non si distingue da quello con il quale si comunica e si relaziona ad altro, ed è il primo luogo dal quale emerge l’esigenza di affermazione di una istanza creatrice spirituale.</p>Giuseppe Pintus
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2024-09-302024-09-3010193110.17421/2498-9746-10-02Pareyson: personalismo ed ermeneutica
https://forum-phil.pusc.it/article/view/4546
<p>Il personalismo non definisce solo la fase esistenzialistica del pensiero di Pareyson, ma è presente anche nella sua estetica, nella sua ermeneutica e anche, sia pure non esplicitamente tematizzato, nella sua ontologia della libertà. Nella fase esistenzialistica Pareyson definisce l’esistenza umana non semplicemente come in rapporto con l’essere, ma come essa stessa costituita da questo rapporto. Da ciò consegue che la sua comprensione dell’essere è sempre una prospettiva personale. Questa prospettiva è una manifestazione dell’essere, ma sempre anche della persona. Ciò non significa che essa sia parziale, ma che la verità si dà a noi come inesauribile. Infine la personalità del rapporto con la verità evidenzia il carattere di libertà di tale rapporto.</p>Claudio Ciancio
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2024-09-302024-09-3010334210.17421/2498-9746-10-03Forma, verità e interpretazione. Vattimo, Eco e la lezione di Pareyson
https://forum-phil.pusc.it/article/view/4540
<p>Nella sua ermeneutica Luigi Pareyson pone il coinvolgimento reciproco di due istanze, la verità e l'interpretazione, inseparabili e irriducibili l'una dall'altra. Allo stesso modo, nella teoria della formatività, Pareyson indica due principi, la forma formante e la forma formata, e spiega come in ambito estetico l'interpretazione non debba aderire rigidamente all'opera così come appare al termine del processo produttivo, ma debba riattualizzare lo spirito che ha guidato la sua formazione. Mettendo in relazione i due termini dell'ermeneutica pareysoniana (verità e interpretazione) con le due istanze della sua estetica (forma formante e forma formata), è possibile cogliere le differenze tra il maestro e due dei suoi allievi più noti: Umberto Eco e Gianni Vattimo. Tornare al modello ermeneutico di Pareyson ci permette quindi di osservare analogie e differenze tra alcune delle posizioni più rilevanti nel dibattito che, anche in tempi recenti, ha visto contrapposti realisti e antirealisti.</p>Stefano Oliva
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2024-09-302024-09-3010435710.17421/2498-9746-10-04Come ripensare l’essere umano – maschile e femminile?
https://forum-phil.pusc.it/article/view/4607
<p class="western">Edith Stein, una delle prime donne ad entrare in un mondo filosofico di dominio maschile, si è interessata all’emancipazione e ai diritti delle donne, approfondendo questo suo interesse politico mediante un lavoro socio-teorico nell’ambito della sociologia, il cui approccio risulta ancora oggi poco studiato. In un contesto nel quale si assiste alla trasformazione dell’immagine della donna e soprattutto alla decostruzione dei generi binari operata dalla teoria del <em>gender</em>, occorre riscoprire il contributo intellettuale offerto da Edith Stein, che prediligeva la visione della verità ad altri riferimenti. Edith Stein affronta la questione del genere in modo esplicitamente fenomenologico, considerando il corpo come la prima autoespressione fenomenica dell’essenza dell’uomo e della donna. Anche se non ha l’ultima parola su una questione così complessa e intricata come il genere, le sue parole — attraverso la sua vita e ancor più attraverso la sua morte inflitta ma accettata — acquisiscono un valore speciale, quello della testimonianza.</p>Hanna-Barbara Gerl-Falkovitz
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2024-09-302024-09-301010912610.17421/2498-9746-10-07«Che cosa ti rende te stesso?». La domanda di Scoto, un’insidia per i tomisti
https://forum-phil.pusc.it/article/view/4634
<p>La tesi principale dell’articolo è che l’insegnamento di Tommaso d’Aquino secondo cui il principio di individuazione per le nature corporee è la “materia segnata” è stato frainteso per secoli, perché la materia in questione è stata identificata con la materia prima. Tommaso non dice mai che è la materia prima, e molto spesso la identifica con la materia sensibile particolare o con il corpo dell’individuo. Questo malinteso forse spiega gran parte del grave disaccordo che si osserva tra le spiegazioni dell’individuazione offerte dai tomisti passati e presenti. Si suggerisce che il malinteso potrebbe essere nato da un’eccessiva fretta da parte dei tomisti nel rispondere alla teoria dell’individuazione di Giovanni Duns Scoto e alle sue critiche a teorie simili a quella di Tommaso. Correggere questo malinteso aiuta a vedere quanto siano diversi gli approcci all’individuazione di Scoto e Tommaso e a far emergere ciò che sarebbe necessario per un autentico confronto tra le due posizioni.</p>Stephen L. Brock
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2024-09-302024-09-301012714110.17421/2498-9746-10-08La morte, confine e valico per la persona umana
https://forum-phil.pusc.it/article/view/4529
<p>Spesso la morte è vista come un tabù. È problematico parlare di esperienza della morte, perché essa è sempre un evento futuro. Noi percepiamo la morte come un confine o un limite della nostra esistenza, che segna il modo in cui noi viviamo la temporalità. Allo stesso tempo, la morte è anche vista come un valico verso una dimensione diversa dell’esistenza nostra e altrui. La morte del prossimo mette in luce il ruolo che hanno le relazioni nella nostra vita.</p>Francesco Russo
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2024-09-302024-09-301014315410.17421/2498-9746-10-09Aristotele desiderante. La filosofia come direzione di vita
https://forum-phil.pusc.it/article/view/4621
<p class="western" lang="it-IT" align="justify"><span style="color: #000000;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">Sebbene Aristotele indichi l’eccellenza contemplativa della </span></span><span style="color: #000000;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><em>sophia</em></span></span><span style="color: #000000;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> come la riuscita più felice e forse il compimento stesso dell’umano, resta il fatto che l’umano la assapora solo a intermittenza. Esso è pur sempre un animale, </span></span><span style="color: #000000;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><em>zoon</em></span></span><span style="color: #000000;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, appartiene all’andamento ondivago delle passioni, all’incostanza e al capriccio del caso, all’imprevedibilità del divenire. Ed è intimamente attraversato da pulsioni, desideri, appetiti—moti che lo percorrono senza che sia lui a governarli secondo il suo volere. La fenomenologia di tali moti è costellata da termini come </span></span><span style="color: #000000;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><em>epithymia</em></span></span><span style="color: #000000;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, </span></span><span style="color: #000000;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><em>thymos</em></span></span><span style="color: #000000;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, </span></span><span style="color: #000000;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><em>pathos</em></span></span><span style="color: #000000;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, </span></span><span style="color: #000000;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><em>eros</em></span></span><span style="color: #000000;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">, </span></span><span style="color: #000000;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><em>orexis</em></span></span><span style="color: #000000;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">. Il saggio si concentra sul tema del desiderio e sulla primordialità che Aristotele conferisce a questo elemento costitutivo dell’umano e del suo mistero. </span></span></p>Claudia Baracchi
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2024-09-302024-09-301015516810.17421/2498-9746-10-10Scienza come ‘conoscenza personale’ nell’epistemologia di Michael Polanyi
https://forum-phil.pusc.it/article/view/4684
<p>Michael Polanyi (1891-1976), chimico ed epistemologo d’origine ungherese, in seguito naturalizzato inglese, pone al centro della sua riflessione il carattere trans-oggettivo del sapere. Fermarsi al mito dell’oggettività delle scienze nasconde l’elemento personale che invece è decisivo non solo per la scelta dei modelli migliori, ma anche per il senso che lo scienziato conferisce alle sue ipotesi e alle sue scoperte. Proprio la conoscenza scientifica deve e non può che essere ‘personale’: è un’attività in cui la partecipazione e il contributo di tutta la persona è fondamentale per giungere a qualsiasi scoperta o per formulare teorie. In ogni atto di conoscenza entra un contributo unico e appassionato della persona che conosce ciò che viene conosciuto, e questa componente non è un’imperfezione bensì un aspetto vitale della conoscenza. Questa dimensione ‘tacita’ della conoscenza personale riveste un ruolo insostituibile, anche se il più delle volte è inconsapevole e quasi inesprimibile, secondo una visione gestaltica che Polanyi considera fondamentale, e che riflette, in un certo senso, la struttura ontologica del reale, organizzata secondo ‘livelli ascendenti di esistenza’, cui corrisponde nel contempo una gerarchia d’intelligibilità.</p>Valeria Ascheri
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2024-09-302024-09-301016918010.17421/2498-9746-10-11Etica della guerra: alcune critiche a Tommaso d’Aquino. E qualche riflessione morale aggiuntiva
https://forum-phil.pusc.it/article/view/4608
<p>Dopo aver ricostruito in un precedente articolo il pensiero di Tommaso d’Aquino sull’eticità della guerra, se e quando vengono rispettate alcune condizioni, nel presente articolo critico alcune tesi dello stesso Tommaso, in larga parte applicando il pensiero etico da lui esposto in varie opere, pervenendo, su alcuni punti dell’etica della guerra, a conclusioni diverse dalle sue. Inoltre tento alcune riflessioni morali personali sull’eticità di alcune condotte che si svolgono in guerra. I temi che tratto sono: i saccheggi commessi dai soldati che combattono una guerra giusta e, in generale, le condotte contro i civili (compresi embarghi e sanzioni); la moralità dei soldati che combattono una guerra ingiusta (per es.: devono disertare/arrendersi? Devono farlo anche quando la guerra è in stato avanzato e i civili del loro popolo rischiano il massacro?); la condanna di ogni asserzione falsa in guerra (sostengo che ci sono delle asserzioni false proferite durante le guerre che non sono menzogne); il divieto/liceità di combattere per i chierici.</p>Giacomo Samek Lodovici
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2024-09-302024-09-301018320610.17421/2498-9746-10-12Musica e retorica nella percezione dell'unità dell'uomo
https://forum-phil.pusc.it/article/view/4609
<p>Più una realtà è umana, maggiore è in essa la vicinanza tra forma e contenuto. Questo può illuminare l’affinità tra la retorica e la musica, considerando la prima come l’arte di trovare l’armonia tra forma e contenuto, la seconda come il regno in cui l’una e l’altra si identificano maggiormente, ed entrambe come espressioni della condizione umana. Un’analisi del posto occupato dalla musica e dalla retorica nel contesto della conoscenza e della vita umana ci permette di constatare che forse apprezziamo la retorica più di quanto pensiamo, perché oggi percepiamo la rilevanza della forma meglio che nel recente passato (pensiamo, ad esempio, alla generazione del ‘68). Per arrivare a questa conclusione, la musica è un ponte vivo.</p>Rafael Jiménez Cataño
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2024-09-302024-09-3010618210.17421/2498-9746-10-05L’uomo musicale: percorsi di consonanza e relazione profonda
https://forum-phil.pusc.it/article/view/4624
<p>Nella sua essenza più pura, la musica rappresenta un linguaggio universale capace di trascendere i confini geografici, etnici e culturali, in grado di fungere da potente mezzo di espressione umana. Per secoli, la musica ha svolto un ruolo sociale molto importante, influenzando emozioni, comportamenti e persino decisioni personali, individuali e collettive. Questo articolo si propone di esplorare l'impatto che la musica ha sulla vita degli esseri umani, analizzando l'ampio spettro di aree su cui esercita la sua influenza, dalla sfera emotiva, cognitiva e spirituale a quella sociale e culturale.</p>Cecilia Franchini
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2024-09-302024-09-30108310610.17421/2498-9746-10-06Presentazione del Volume 10
https://forum-phil.pusc.it/article/view/4728
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2024-09-302024-09-301012