Proposte

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Lista di controllo per la predisposizione di una proposta

Durante la procedura di trasmissione di una proposta, gli autori devono verificare il rispetto dei seguenti requisiti; la submission potrebbe essere rifiutata se non aderisce a queste richieste.
  • Il contributo non è stato pubblicato in precedenza, né è stato preso in considerazione da un'altra rivista (o è stata fornita una spiegazione nei Commenti all'editore).
  • Il documento contenente la proposta è in formato LibreOffice (.odt), Microsoft Word (.docx) o RTF.
  • Il testo rispetta le norme tipografiche e lo stile dei riferimenti bibliografici indicati nelle Linee guida per gli autori.
  • Oltre al documento completo, si invia una copia anonimizzata da sottoporre alla double-blind peer review e, se si tratta della prima proposta, un breve curriculum vitae.
  • L'abstract, le parole chiave e il titolo della proposta vengono forniti anche in traduzione inglese.
  • Sono stati forniti gli URL dei riferimenti, se disponibili.

Linee guida per gli autori

1. Lunghezza dei testi: Il manoscritto, comprensivo di tutti gli elementi indicati di seguito, deve rispettare le seguenti lunghezze massime, a seconda del tipo di contributo proposto:

  • Studi e seminari: 70.000 caratteri;
  • Itinerari: 100.000 caratteri;
  • Altre sezioni: chiedere informazione al curatore.

2. Caratteristiche del manoscritto: È possibile utilizzare i principali formati di videoscrittura (odt, docx, rtf), con le seguenti specifiche:

  • Formato di pagina: carta A4, margini 2,5 cm, pagine numerate (preferibilmente centrate a piè di pagina);
  • Testo: Times New Roman 12 pt, spaziatura singola, testo giustificato, rientro della prima riga;
  • Note in calce: Times New Roman 10 pt; spaziatura singola, testo giustificato;
  • Se il programma utilizzato lo consente, si consiglia di utilizzare gli stili solo per il corpo del testo, le citazioni rientrate, le note in calce e i titoli delle sezioni e delle sottosezioni.
  • Non usare mai il grassetto per evidenziare il testo.
  • Non scrivere mai parole o titoli in maiuscolo.
  • I testi in greco devono utilizzare la codifica Unicode (utf-8).

3. Struttura del manoscritto: Il manoscritto dovrà contenere, in quest’ordine, i seguenti elementi:

  1. Titolo dell’articolo;
  2. Titolo dell’articolo in inglese (se l’articolo è in un’altra lingua);
  3. Nome dell’autore o degli autori;
  4. Indirizzo e-mail e affiliazione accademica di ogni autore, nonché il suo ORCID;
  5. Sommario dell’articolo (includere soltanto i titoli delle sezioni di primo livello);
  6. Testo dell’articolo, suddiviso in sezioni numerate con numeri arabi e con sottotitoli (fino a un massimo di tre livelli);
  7. Abstract, in inglese e nella lingua dell’articolo. L’abstract non può superare le 150 parole;
  8. Keywords, in inglese e nella lingua dell’articolo (da 4 a 6 parole chiave).

4. Norme tipografiche: Nella stesura del testo si dovrà tenere conto delle seguente indicazioni:

  • Le citazioni brevi (non superiori a 25 parole, due o tre righe) vanno inserite nel testo tra virgolette a caporale (« »). Per i brani riportati al loro interno, si usano gli apici doppi (“ ”). Gli articoli in inglese useranno invece gli apici doppi (“ ”) e successivamente quelli semplici (‘ ’).
  • Le citazioni che superino le 25 parole (due o tre righe) vanno in un paragrafo rientrato, senza virgolette.
  • Per evidenziare o enfatizzare un termine, vanno usati gli apici singoli (‘ ’). Si eviti di enfatizzare un numero eccessivo di termini.
  • Gli apici o le virgolette debbono essere, in ogni caso, di qualità tipografica.
  • Parole in una lingua diversa da quella del testo, come pure i titoli di libri, vanno in corsivo. Fanno eccezione le parole entrate nell’uso comune.
  • Per indicare un inciso, utilizzare il trattino medio o en-dash (–), preceduto o seguito da uno spazio seguendo le regole proprie di ogni lingua.
  • Si usa il trattino breve (-), senza spazi né prima né dopo, per date (15-01-2023), periodi (2020-2023), le parole composte e le citazioni bibbliche.

5. Riferimenti bibliograficiI riferimenti bibliografici devono essere inseriti interamente in nota a piè di pagina, tenendo presenti le seguenti norme (indipendenti dalla lingua dell'articolo):

  1. Nella prima occorrenza è necessario indicare il riferimento completo, secondo il seguente schema (i diversi dati sono separati tra loro da virgole):
    - Autore (in maiuscoletto),
    - Titolo del volume o dell’articolo (in corsivo),
    - Dati editoriali: per i libri: Editore, Luogo di pubblicazione Anno di pubblicazione, | per gli articoli di riviste: «Nome della rivista», volume/fascicolo (Anno di pubblicazione), | per gli articoli in volumi collettivi: in Titolo del volume, a cura di (oppure ed., dir., Hrsg.) Curatori del volume, Editore, Luogo di pubblicazione Anno di pubblicazione,
    - p. (o pp.) seguito dal Numero della pagina (o delle pagine).
    Si noti che tra il luogo e l’anno di pubblicazione non va inserita una virgola. Altri dati, come il nome del traduttore, possono essere inseriti tra il titolo e i dati editoriali.
    Si vedano gli esempi indicati più in basso.
  2. Nelle occorrenze successive il titolo può essere abbreviato e i dati editoriali vanno sostituiti da: cit.
  3. Se un riferimento viene ripetuto due volte consecutive, si può utilizzare ibidem, in corsivo, seguito dal numero di pagina. Nei testi in lingua italiana è possibile usare ‘ivi’ (in tondo), riservando ibidem ai casi in cui due riferimenti consecutivi riguardano la stessa pagina.
  4. Se due riferimenti consecutivi riguardano lo stesso autore, il nome dell’autore o dell’autrice viene sostituito, alla seconda occorrenza, da Idem, oppure Eadem (in maiuscoletto).
  5. Se vi sono più autori, questi vanno separati fra loro da una virgola senza la congiunzione “e”. Se gli autori sono più di tre è possibile indicare soltanto il primo con l’aggiunta et alii (in corsivo). Non utilizzare mai l’abbreviazione Aa.Vv.
  6. Nei dati riguardanti l’editore è bene evitare l’abbreviazione ‘ed.’ o l’indicazione ‘editrice’, tranne nei casi in cui questa parola sia parte integrante del nome.
  7. Per indicare il riferimento generico a un’opera o a un brano (confronta), si usa l’abbreviazione Cfr. (in inglese Cf.).
  8. Il numero di edizione successiva alla prima va indicato dopo l’anno, in apice.

Esempi di riferimenti bibliografici

Libri:

T. Irwin, Virtù e obbligo morale. Antichi e moderni, Edizioni Santa Croce, Roma 2018.

S. L. Brock, The Philosophy of Saint Thomas Aquinas: A Sketch, Cascade, Eugene (OR) 2015, pp. 85-89.

M. Rhonheimer, The Common Good of Constitutional Democracy. Essays in Political Philosophy and on Catholic Social Teaching, ed. by W. F. Murphy, Catholic University of America Press, Washington, D.C. 2013.

M. Rhonheimer, La prospettiva della morale. Fondamenti dell’etica filosofica, Armando, Roma 20062.

Collaborazioni in un libro collettivo:

P. Sabuy Sabangu, Cultura e razionalità, la pluralità delle culture e l’interculturalità, in Natura, cultura, libertà, a cura di F. Russo, Armando, Roma 2010, pp. 39-63.

L. Bianchi, «Mirabile e veramente angelica dottrina». Galileo e l’argomento di Urbano VIII, in Il caso Galileo: una rilettura storica, filosofica, teologica, Convegno internazionale di studi (Firenze, 26-30 maggio 2009), a cura di M. Bucciantini, M. Camerota, F. Giudice, Leo S. Olschki, Firenze 2011, pp. 213-233.

Articoli di rivista:

R. te Velde, Act and Action: Creation as the Comunicative Action of God, «Acta Philosophica», 34/1 (2025), pp. 13-26.

Riferimenti successivi:

S. L. Brock, Action and Conduct, cit., p. 171.

R. te Velde, Act and Action, cit., pp. 18-21.

 

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