Tra angoscia esistenziale e ricerca del divino: si può vivere senza credere?

Autori

  • Pietro Grassi Istituto Superiore di Scienze Religiose all'Apollinare

DOI:

https://doi.org/10.17421/2498-9746-02-06

Abstract

Vi è una grave crisi del credere oggi, che ne fa emergere una più grande: quella della perdita della fiducia. Credere non è pensare, vivere e reificare la fede a una cosa fra le cose, ma un evento storico interpersonale che coinvolge l’intera affettività. A cosa rinvia il senso etimologico di “credo”, “credenza”, “fides”, etc.? In questo saggio si vuole proporre un cammino dove la coerenza non è più tematica, ma esistenziale. Vivere senza credere non è possibile. Credere è un aspetto indispensabile del vivere umano e si basa su un rapporto di fiducia: è solo grazie all’alterità che si costruisce l’identità di una persona e questo lavoro che inizia, con profondi dinamismi psico-affettivi, sin da piccoli, è ciò che consente di ospitare in se stessi uno spazio per l’altro, condizione indispensabile alla vita e all’esistenza interpersonale.

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Pubblicato

2021-05-04

Fascicolo

Sezione

Perdono e conversione