Sul concetto di “giustizia”. Prospettive platoniche e aristoteliche

Autori

  • Emmanuele Vimercati Pontificia Università Lateranense

DOI:

https://doi.org/10.17421/2498-9746-05-25

Parole chiave:

giustizia, utilità, legge, potere, realismo politico, anima, amicizia, concordia, felicità, educazione

Abstract

Il presente contributo sviluppa alcune osservazioni sul concetto di giustizia in Platone e in Aristotele, con alcune implicazioni attuali. Il contributo è articolato in tre parti: la prima parte discute la proposta di Trasimaco e di Glaucone nei primi due libri della Repubblica di Platone. Questa proposta — che è un importante esempio di realismo politico nell’antichità — intende la giustizia come un prodotto del potere e dell’interesse individuale, oppure come un contratto. In risposta a questa tesi, la seconda parte del contributo introduce alcune coordinate sulla giustizia nei libri centrali della Repubblica, a partire dall’associazione platonica tra l’anima umana e l’organizzazione politica. Per Platone solo questa associazione assicura l’unità dello Stato e il bene comune. Infine, la terza parte presenta la risposta di Aristotele tanto a Trasimaco, quanto a Platone. Distinguendo più significati di giustizia, Aristotele fonda la giustizia politica sull’amicizia, cioè sull’uguaglianza e la reciprocità. Ciò garantisce sia il bene comune — essenzialmente, la concordia sociale — sia la felicità individuale — cioè la realizzazione della vita umana. Per raggiungere questo obiettivo, per Aristotele, così come per Platone, è necessaria un’educazione (paideia) adeguata.

##submission.downloads##

Pubblicato

2021-05-04

Fascicolo

Sezione

Studi e seminari