Musica e formazione: il “musicale”

Autori

  • Giorgio Monari La Sapienza Università di Roma

DOI:

https://doi.org/10.17421/2498-9746-05-02

Parole chiave:

musica, musicale, voce, rappresentazione, formazione

Abstract

Il ruolo esercitato dal “musicale” nei processi formativi della persona possiede intatta la sua attualità oggi come nel passato. Riconoscerlo richiede una messa a fuoco di cosa possa essere il “musicale” in un tempo in cui la “musica” ha una presenza inedita, che è però legata soprattutto alle molteplici nuove possibilità di fruirne passivamente. In questo si può ravvisare il prevalere della “riproduzione” sulla “rappresentazione” ed un trionfo dell’estesico, che sembrerebbe tutto a sfavore dei processi di formazione umana e personale. È invece in una prassi musicale attiva del “fare” e dell’“ascoltare” che, ancora oggi, si porta ad emersione l’umanissima aspirazione al “musicale” inteso come “armonioso” ed alla “musica” come scientia bene modulandi (scienza del “far bene”, nelle parole di Agostino), tensione verso l’urgenza di “rappresentare” e insieme “rappresentarsi” che mettendo in-tensamente in gioco il corpo, l’anima, lo spirito, si fa riflesso della Luce eterna nel cammino all’identità, al farsi soggetto, uomo e persona in una relazione armoniosa con sé, con la comunità umana, con il creato e con Dio. Questo può essere anche oggi il contributo dell’attività musicale in un percorso formativo a partire dai primissimi anni di vita fino all’età adulta, con la guida di specialisti preparati e consapevoli, soprattutto nell’uso artistico della voce e del corpo in movimento nelle varie sue articolazioni e dimensioni, personali e comunitarie.

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Pubblicato

2021-05-04

Fascicolo

Sezione

L’arte e la bellezza nella formazione umana