La libertà dell’uno finisce o comincia dove inizia quella dell’altro? Il genitus come relazione originaria della persona umana

Autori

  • Vincenzo Arborea IPE Business School, Napoli

DOI:

https://doi.org/10.17421/2498-9746-05-05

Parole chiave:

individualismo, generazione, libertà, relazionalità, natura

Abstract

Nel sentire comune è abituale ascoltare l’espressione: “la mia libertà finisce dove inizia quella dell’altro”. È possibile identificare una visione delle relazioni tra soggetti alternativa a quella dell’individualismo? Proponiamo alcune osservazioni che portano a considerare la relazione con l’altro un’alleata vitale della libertà più che un suo limite.

L’analisi empirica conduce al riconoscimento di un’evidenza: ogni organismo vivente è generato. La relazione con l’origine non è disponibile: la vita è sempre ricevuta. Una volta messo al mondo, il vivente ha poi una sua capacità autonoma di esercizio: la passività del genitus genera l’attività autonoma del vivens. L’etimologia del termine natura richiama sia la capacità di generare, sia l’essere generato.

La persona è generata dalla relazione con l’origine. La libertà dell’uomo è necessariamente quella di un soggetto relazionale. L’altro non è allora un limite all’esercizio dell’agire libero dell’individuo, ma lo aiuta a esercitare la propria libertà nel rispetto della propria natura.

 

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Pubblicato

2021-05-04

Fascicolo

Sezione

Natura umana, anima e corpo. Convergenza di prospettive