Educare al governo di sé. Locke e il ruolo della religione nella formazione dell'uomo libero
DOI:
https://doi.org/10.17421/2498-9746-01-05Abstract
Nei Pensieri sull'educazione (1693) John Locke discute importanti questioni di pedagogia, offrendo un metodo nel processo di accompagnamento alla crescita e all’apprendimento di colui che, una volta adulto, dovrà dimostrarsi soggetto responsabile del suo agire e affrancato da una tirannia originata prima di tutto dall’amore di sé. Una parte importante dell'opera è pertanto riservata alla promozione della virtù attraverso il progressivo esercizio della ragione e alla necessità di sviluppare nell'educando una capacità di controllo sulle passioni, sui desideri e sugli interessi personali. Nell'ambito di tale proposta educativa — diretta a sostenere il carattere e a stabilire una giusta relazione con il mondo esterno — acquistano particolare rilevanza la nozione di Dio e la conoscenza delle Sacre Scritture. Un aspetto che potrebbe apparire singolare eppure ad una lettura attenta indispensabile, tanto se visto in continuità con i presupposti del governo limitato dei Due Trattati quanto in relazione alla moralità individuale posta da Locke a sostegno delle promesse e dei patti propri della vita associata, oltre che necessaria alla salvezza in una vita ultraterrena.