Come ripensare l’essere umano – maschile e femminile?

La provocazione dell’antropologia di Edith Stein (1891-1942)

Autori

  • Hanna-Barbara Gerl-Falkovitz Philosophisch-Theologische Hochschule Benedikt XVI. Heiligenkreuz

DOI:

https://doi.org/10.17421/2498-9746-10-07

Parole chiave:

Edith Stein, Genere, Corpo, Natura, Spirito

Abstract

Edith Stein, una delle prime donne ad entrare in un mondo filosofico di dominio maschile, si è interessata all’emancipazione e ai diritti delle donne, approfondendo questo suo interesse politico mediante un lavoro socio-teorico nell’ambito della sociologia, il cui approccio risulta ancora oggi poco studiato. In un contesto nel quale si assiste alla trasformazione dell’immagine della donna e soprattutto alla decostruzione dei generi binari operata dalla teoria del gender, occorre riscoprire il contributo intellettuale offerto da Edith Stein, che prediligeva la visione della verità ad altri riferimenti. Edith Stein affronta la questione del genere in modo esplicitamente fenomenologico, considerando il corpo come la prima autoespressione fenomenica dell’essenza dell’uomo e della donna. Anche se non ha l’ultima parola su una questione così complessa e intricata come il genere, le sue parole — attraverso la sua vita e ancor più attraverso la sua morte inflitta ma accettata — acquisiscono un valore speciale, quello della testimonianza.

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Pubblicato

2024-09-30

Fascicolo

Sezione

Studi e seminari