Al di là dei beni. Il Tomismo giuridico nel XXI secolo

Autori

  • Giovanni Cogliandro Facoltà di Filosofia, Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino

DOI:

https://doi.org/10.17421/2498-9746-05-40

Parole chiave:

giustizia, fioritura umana, etica delle virtù, amicizia, legge naturale

Abstract

Il Tomismo offre una feconda analisi dell’esperienza pratica, oltre che una metafisica della persona e del diritto, ponendosi in una prospettiva più ampia e comprensiva della New Natural Law Theory oggi criticata da autori tra loro diversi come Villey e McInerny. Finnis e altri autori che si ispirano al medesimo paradigma interpretativo presentano il loro approccio neoclassico al diritto naturale individuando sette beni fondamentali. Questi beni primari, indeducibili e indimostrabili, sono le condizioni per la realizzazione degli individui. Il diritto deve garantire la realizzazione dei piani di vita degli uomini connessi e ispirati da questi sette beni, traducendo in norme giuridiche alcune norme morali inderogabili. Alcuni allievi di Finnis come Schwartz, elaborando il concetto di amicitia in Tommaso, hanno oltrepassato il paradigma del maestro, declinando l’amicitia come relazione fondamentale che un bene che connette gli uomini tra loro al di là dell’utile. Per l’Aquinate, come nell’epoca classica, ius significa ciò che è iustum e quindi anche bonum e proprio per questo rappresenta una restrizione al potere che privo di una concezione condivisibile di bene è arbitrario.

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Pubblicato

2021-05-04