L’essenza del diritto secondo Michel Villey
DOI:
https://doi.org/10.17421/2498-9746-05-28Parole chiave:
Michel Villey, diritto, realismo giuridico, diritto soggettivo, diritti umaniAbstract
Sulle orme di Aristotele, il filosofo del diritto Michel Villey (1914–1988) ci precisa che il diritto si scopre nelle cose reali del nostro mondo. Villey non nega il ruolo delle leggi nella scoperta del diritto. A sui avviso, le regole giuridiche sono accessorie per il giurista. Il suo pensiero giusfilosofico rappresenta un contributo notevole per cogliere l’importanza dell’indagine filosofica sul rapporto tra una situazione di fatto risalente alla natura delle cose e il diritto positivo. Coerentemente con la sua critica della generalità della legge morale, Villey denuncia la natura astratta dei diritti dell’uomo. Nella prospettiva di Villey, il diritto è il risultato di un confronto dei testi legali coi fini naturali dell’organizzazione sociale, da una controversia dell’applicazione del diritto positivo sulla base del diritto naturale. Il diritto naturale è tratto dalla natura, aperto alla ragione degli uomini indipendentemente dalle loro convinzioni religiose. Il diritto non è attributo del soggetto, esso non sfocia unicamente dalla volontà, dalla convenzione; per cogliere il realismo del diritto, bisogna uscire da queste astrazioni fomentate della teoria del diritto soggettivo.