Il modello neotestamentario come tappa della relazione logos/paideia: la paideia come «sofferenza educatrice» in Ebrei

Autori

  • Giuseppe De Virgilio Pontificia Università della Santa Croce, Roma

DOI:

https://doi.org/10.17421/2498-9746-01-03

Abstract

Sussiste una relazione profonda tra il processo educativo (paideia - paideuō) e il ruolo della sofferenza umana (pathēma - paschō). E’ noto come la letteratura greca e latina riconoscano un alto valore educativo alla sofferenza, con notevoli implicazioni filosofiche. Sotto il profilo letterario e stilistico il libro neotestamentario più vicino alla sensibilità del mondo giudaico-ellenistico è la lettera agli Ebrei, nella quale spicca questo tema in tutta la sua originalità. Il modello educativo e l’influsso della letteratura greca nel giudaismo ellenistico alessandrino e palestinese, unitamente alle tradizioni sapienziali anticotestamentarie non sono estranee all’autore di Ebrei, che rielabora il concetto di paideia e di «sofferenza educatrice» applicandolo a Cristo (Eb 2,5-18; 5,1-10) e ai credenti (Eb 12,4-11). Il contributo si propone di approfondire l’argomentazione della paideia in relazione al motivo della «sofferenza educatrice» in Ebrei, evidenziando una triplice prospettiva: a) cristologica (cfr. Eb 2,5-18; 4,15-16); b) soteriologica (cfr. Eb 5,1-10); c) antropologica (Eb 12,4-11).

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Pubblicato

2021-05-04

Fascicolo

Sezione

Logos e paideia: momenti e modelli nell’Antichità