Dalla prudenza alla provvidenza, andata e ritorno

Autori

  • Rémi Brague

DOI:

https://doi.org/10.17421/2498-9746-07-02

Parole chiave:

prudenza, provvidenza, creatura, bene, libertà

Abstract

Le nozioni di prudenza e provvidenza, che nell’uso comune sembrano oggi lontane, condividono in latino una stessa origine, riferita al “guardare avanti”. Provvidenziale è ciò che contribuisce al bene di qualcuno. Ma di quale bene si tratta? Sarebbe errato vedere la provvidenza come un intervento divino che dà ciò di cui si ha bisogno. La creatura riceve ciò da Dio sin dall’inizio. È necessario tuttavia considerare i diversi livelli dell’essere, dal mondo inanimato all’essere umano e oltre, poiché la provvidenza riguarda propriamente l’individuo personale. Nell’essere umano la provvidenza diventa prudenza, attraverso cui l’uomo “esercita la provvidenza per sé e per gli altri” grazie alla sua ragione e libertà. Dio interviene solo quando la stessa libertà umana rende l’uomo incapace di raggiungere il suo bene: nel peccato. La provvidenza si trasforma così in economia della salvezza.

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Pubblicato

2022-06-27

Fascicolo

Sezione

Premio internazionale di filosofia Antonio Jannone